Nella settimana dal 20 al 26 marzo le 4 riproduzioni dell’Icona dell’Incontro Mondiale delle Famiglie hanno sostato nelle prime quattro realtà parrocchiali: Sante Messe animate con le famiglie, momenti di preghiera, ma anche serate in cui la pastorale familiare diocesana ha potuto incontrare, ascoltare e accogliere idee, riflessioni, intuizioni dello Spirito Santo provenienti dai parroci e dalle famiglie.
Significativa la partecipazione alla serata a Frassinelle (San Bartolomeo e S.M. Assunta), dove sono emerse come priorità il “sostenere le coppie che sono in crisi” e “trovare modalità per coinvolgere i giovani e le famiglie nelle celebrazioni liturgiche”.
Alquanto piacevole è stato conversare consumando un caffè nell’ospitale oratorio di Bergantino (con Melara), dove ci si è riproposti “di fare più esperienze di comunità parrocchiale, coinvolgendo famiglie per ricostruire un senso di appartenenza e la percezione di far parte di qualcosa di più grande”. A Badia Polesine-Colombano-Villafora-Crocetta-Salvaterra invece si è sottolineata l’importanza di “stare vicino e accompagnare i fidanzati e gli sposi nei primi anni di matrimonio”. Infine nella serata di Gavello-Lama-Pezzoli, allietata anche con intrattenimenti musicali “dal vivo”, è uscito che occorre arrivare alla consapevolezza che abitiamo “ la stessa casa”, indipendentemente dal paese di origine. Lì inoltre, il parroco don Luca Busetto, insieme a don Bernardo, a fine settimana, hanno coinvolto diverse famiglie in un tragitto a piedi per portare l’icona fino alla Chiesa di Ceregnano.
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