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“ROBE PER MOROSI”: UNA NUOVA INIZIATIVA

Da domenica 27 ottobre parte un’iniziativa dedicata a coppie giovani che non sono ancora proiettate verso il matrimonio, ma vogliono coltivare la loro relazione e farla crescere. Si inserisce nelle giornate RISE UP e completa le altre proposte di riflessione e servizio.

L’idea nasce dal desiderio di    contemplare il sogno che stiamo costruendo insieme e la forza che ne deriva. Nel volantino troverete indicazioni su orari e adesioni.

A cura della pastorale giovanile e familiare diocesana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RIPARTE “TI REGALO DEL TEMPO”

Carissimi, dopo il riscontro positivo avuto nei mesi scorsi, siamo lieti di riprendere l’iniziativa: “Ti regalo del tempo”! A partire da sabato 19 ottobre, un sabato sera al mese fino a maggio, offriamo nuovamente l’opportunità di intrattenere i figli per permettere ai genitori di uscire dove desiderano e donarsi un tempo di qualità di coppia o come singoli (se non vivono l’esperienza di coppia).

 

E’ sufficiente portare i bambini/ragazzi in seminario diocesano (via Pascoli, 51 a Rovigo) tra le 20,45 e le 21,00 dei sabati programmati. Gli adulti potranno uscire e rientrare per la riconsegna dei figli entro le ore 23.00.

 

Vi chiediamo di diffondere la proposta tra le famiglie che ritenete potrebbero apprezzare questa opportunità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PAOLO E STEFANIA: ABBIAMO IMPARATO A FIDARCI

Non ci mancava nulla, avevamo il nostro amore, la nostra casa, il nostro lavoro e nostro figlio Gioele. Un giorno però
qualcosa cambia: viene a mancare il lavoro di Paolo, che nel giro di qualche mese si ritrova da Geometra responsabile
di cantiere a disoccupato padre di famiglia. Comunque le aspettative erano relativamente buone, i sussidi e il
curriculum ci permettevano di pensare al futuro; tanto che a maggio dell’anno successivo nasce Michele.
Dopo la felicità iniziale per questa nuova vita, entriamo nel turbinio della quotidianità fra notti in bianco, poppate e
gelosie del fratello maggiore da gestire. Ogni giorno/mese che passava l’attenzione di Paolo si spostava sempre più
dalla famiglia alla sua ricerca di occupazione e a far quadrare i conti del bilancio familiare. I mesi passavano, la crisi
economica mondiale non dava tregua e diminuiva le possibilità di trovare un nuovo impiego nonostante i vari corsi e
gli inutili colloqui. Un padre senza lavoro come può provvedere al sostentamento della sua famiglia?! Questo era il
pensiero che lo tormentava sempre più intensamente tanto da iniziare a logorarlo dentro. Il suo sorriso era svanito, la
sua serenità era svanita, la sua collaborazione in famiglia era svanita… Paolo era svanito: si era spento. Nonostante la
vicinanza e il sostegno dei nostri rispettivi genitori, Paolo era entrato in quel buio che ti fa perdere la strada, il buio che
ti porta ad avere ogni giorno un buon motivo per non alzarti nemmeno dal letto; una volta era mal di testa, un’altra
mal di stomaco, un’altra i cervicali… ogni giornata era diventata un ostacolo invalicabile. Nemmeno i nostri figli erano
un buon proposito per scendere dal letto e vivere una giornata normale.
Di mio provavo ogni giorno a spronarlo a rassicurarlo, avevamo un tetto sulla testa e pane sulla tavola ma ancora non
era sufficiente. Che cosa potevo fare? Ammetto di aver pensato di gettare la spugna, qualcun altro si sarebbe
occupato di lui, io ne avevo già due a cui pensare uno di 5 anni e uno di pochi mesi.
Ma proprio in quei giorni, mentre toccavamo il fondo nel buio totale, uno spiraglio di luce si faceva strada. Una mia
carissima amica mi informò che a distanza di un mese sarebbe partita per visitare un posto per lei meraviglioso. Non
mi fece nessun tipo di invito ad andare, ma dentro di me si innescò qualcosa che mi faceva desiderare tantissimo quel
viaggio con destinazione Medjugorie.
Ovviamente Paolo non era d’accordo né con la spesa troppo onerosa in quel momento, né con le ore di pullman da
affrontare con i bambini. Qui è iniziata la mia battaglia contro i suoi no, arrivando alla minaccia: se tu non vuoi venire
vado da sola con i bambini.
A novembre eravamo in viaggio. Non avevo nessuna aspettativa, era già stata una conquista averlo tirato fuori di casa.
Si rivelò un viaggio risolutore. Ci siamo accorti che non eravamo soli ad affrontare i problemi l’uno dell’altro. Era
bastato cambiare prospettiva, alzare lo sguardo per accorgerci che i nostri problemi non erano problemi, i figli
sarebbero cresciuti e le difficoltà sarebbero state superate.
Dovevamo imparare a fidarci e ad affidarci, anche l’uno dell’altro. Abbiamo iniziato un cammino di preghiera in
famiglia che ci ha portato a superare le difficoltà. Su suggerimento abbiamo invocato l’aiuto di San Giuseppe con una
novena. Finita questa è arrivato il segno che tanto aspettavamo. Un amico che non sentivamo da anni ha consigliato a
Paolo di partecipare ad un concorso che successivamente è andato a buon fine. Da qui le cose hanno iniziato a girare
diversamente. Da una opportunità all’altra, stavamo uscendo dal buio per tornare alla luce.
A quanto pare non era finita, infatti nel 2020 siamo stati messi alla prova di nuovo, questa volta più intimamente.
Finalmente rinati, eravamo alla ricerca del coronamento del nostro sogno d’amore. Ci siamo messi alla ricerca del
nostro terzo figlio, ma la ricerca è stata questa volta difficile, a tratti dolorosa. Questa volta è toccato a Paolo prendersi
cura dei miei giorni neri. Di nuovo la preghiera, l’affidamento, ci hanno portato il sole. Dopo la pioggia è arrivato
l’arcobaleno in Maria Sofia nel novembre 2021.
Non è assolutamente vero che una coppia è 50 e 50, nessuno è la dolce metà dell’altro ma siamo il completamento e il
sostegno quando nell’altro viene a mancare.
Siamo stati nella paura, soli, incapaci di far fronte ai problemi insormontabili che la vita ci metteva davanti. Dal giorno
in cui abbiamo smesso di pensare di potercela fare con le sole nostre forze, le cose hanno cominciato a cambiare. Da
quando abbiamo affidato la nostra vita al Signore e abbiamo imparato a fidarci che le cose giuste per noi, sarebbero
arrivate non quando volevamo noi ma nel momento giusto per noi, i nostri passi sono stati in discesa. Ci saranno altre
salite alcune già all’orizzonte, anche difficili da superare, ma sicuri di essere accompagnati dall’alto e dall’altro non
avremo più paura. Perché come dice un nostro carissimo amico il contrario di CREDERE è avere paura.

LISA E LA SUA “AMICA”

Ciao a tutti, mi chiamo Lisa ed ho 45 anni. Da quasi sei anni, convivo con una coinquilina
abbastanza dispotica, dispettosa, testarda…vuole fare sempre quello che vuole lei.
Si chiama Sclerosi multipla, ma io la chiamo LA MIA AMICA.
Per grazia di Dio fino ai 39 anni ho vissuto a pieno la mia vita, ho fatto tutto quello che la stessa
mi proponeva. Mai ferma, sempre in movimento, sempre attiva, sempre pronta per nuove
avventure, qualsiasi tipo di avventura: amore, condivisione, viaggi, studio, lavoro…etc etc.
Stavo accumulando un baglio di esperienze sia belle che brutte, molto molto importanti.
Agosto 2018, tornata da un viaggio avventura, comincia la mia nuova esperienza con la SM.
Uragano in atto:
IO? PROPRIO IO? SIETE SICURI DI NON AVER INVERTITO LE CARTELLE?
LE GAMBE NON MI REGGONO PIU’ AIUTOOOOO SANTA VERGINE AIUTAMI
HO DOLORI IN OGNI PARTE DEL MIO CORPO AIUTOOOO PADRE MIO AIUTAMI
SONO SEMPRE COSI’ STANCA, NON HO NEMMENO LE FORZE PER LAVARMI IL VISO
MAAAA PERCHE’ PROPRIO A ME? COSA TI HO FATTO PADRE MIO?
Ho urlato, ho pianto, ho pregato perché tutto il mio dolore fisico e mentale finisse.
Quanta energia sprechiamo per comprendere cose alle quali non avremo mai risposta.
Con tanta fatica son riuscita a stoppare le domande e ho cominciato ad osservare, ad
osservare in silenzio tutto quello che mi accadeva attorno. Ho cominciato a pregare di più, a
non chiedere nulla a Nostro Signore e alla Vergine Maria, solo a pregare, pregare, pregare e
pregare. E quando prego il mio cuore è sereno.
Mi son lasciata avvolgere dalla dolce coperta della preghiera.
Per chi non la conosce, questa malattia può dare svariati problemi/sintomi, non esiste una SM
uguale all’altra. Oggi voglio condividere 2 sintomi che son veramente tosti per me, la
stanchezza cronica ed il dolore cronico
Cosa è la stanchezza cronica…io son sempre stanca, ma stanca. E’ una stanchezza che non
passa riposandosi, è sempre li con te e spesso e volentieri non mi permette nemmeno di
alzarmi dal letto.
Quando apro gli occhi al mattino io devo stare 2 minuti ferma ed in silenzio per capire casa LA
MIA AMICA ha deciso di regalarmi quel giorno.
La fatica che sento ogni mattina quando mi sveglio è paragonabile ad una camminata in salita
di 10 ore. E devo ancora alzarmi.

La mia amica però a volte è generosa e decide di darmi una sacco pieno di energia, da utilizzare
ogni volta che voglio. Quando ho scoperto questa cosa ero felicissima. L’ho subito ringraziata
e le ho detto che bello un sacco di energia nuovo ogni giorno. Ma lei subdola mi ha prontamente
risposto: eh no, mia cara amica Lisa, questo sacco di energia devi fartelo durare il più possibile,
perché non si sa quando ne arriverà un altro, e se ne arriverà un altro.
Devo pesare ogni cosa che faccio, centellinare la poca energia che mi è stata regata ed usarla
per le cose che contano. Quindi tolto l’abc del lavarsi e mangiare, la devo distribuire e quindi
decidere cosa fare: sto un po’ con i miei cari, con i miei amici, vado a cena fuori, o anche solo
a bere un aperitivo. Tutto non posso fare ed a volte non posso fare nulla.
Vi racconto ora dei dolori cronici. La mia Amica mi fa sempre sentire dolore, sempre. Ma la cosa
brutta di questi dolori è che purtroppo sono direttamente proporzionali alle emozioni. Se
promo emozioni grandi restituisce grandi dolori, se provo emozioni piccole, piccoli dolori.
Quindi se vivo una emozione bellissima, bruttissima, una via di mezzo, una cosa noiosa,
un’arrabbiatura al lavoro, uno po’ di sano stress e mettiamoci dentro tutto quello che vi pare. Il
tutto viene immagazzinato ed elaborato e restituito sottoforma di dolori atroci su tutto il corpo
che possono durare alcune ore o alcuni giorni.
Sapete cosa faccio quando son stesa nel letto, completamente senza forze, inerme, avvolta
dai dolori tanto che nessuno mi può fare una carezza perché altrimenti sento ancora più
dolore?
Io…mi avvolgo nella dolce e calda coperta della preghiera.
La preghiera mi ha portato a comprendere che, una
volta acquisita la conoscenza e la consapevolezza della malattia, l’unica scelta che devo fare
ogni giorno è: apri gli occhi, Prega ed ascolta il tuo corpo, il Signore attraverso lui ti darà le
risposte per come affrontare le difficoltà giornaliere.

LIETI NELLA SPERANZA: SEPARATI-DIVORZIATI E NUOVE UNIONI

“Lieti nella speranza” è il titolo dell’anno che è appena iniziato ed è ispirato al Giubileo del 2025 “Pellegrini di speranza”, indetto da papa Francesco. E’, infatti, la speranza che muove tutte le persone che si avvicinano al Gruppo Emmaus, dopo che la ferita della separazione li ha gettati nello sconforto e, a volte, nella disperazione. Le persone separate, divorziate e coloro che hanno creato una nuova unione, hanno il desiderio di ritrovarsi, di scambiarsi le esperienze, di confrontarsi fraternamente con la Parola di Dio, centro e fulcro di ogni movimento interiore. Ogni mese, quindi, si danno appuntamento presso il Centro Mariano di via dei Cappuccini, 17, nelle seguenti date:

 

5 ottobre

16 novembre

7 dicembre

11 gennaio 2025

22 febbraio

22 marzo

17 maggio

 

Tutti gli incontri saranno dalle 17 alle 19,30 e si concludono con la cena.

 

il 27 ottobre dalle 15,30, un’assemblea aperta a tutti, alla presenza del Vescovo, in cui la Chiesa  può entrare in contatto e conoscere con questa esperienza pastorale, con interventi, testimonianze e condivisioni (presso la sala Conferenze del Centro Mariano).

 

Il 26 aprile un’intera giornata di uscita in un luogo speciale dove vivere fraternità e ricarica spirituale

 

Questi gli appuntamenti che coinvolgono indistintamente tutte le persone separate. Sono previsti anche cammini specifici per chi matura la scelta di vivere la fedeltà al sacramento ricevuto ed un percorso specifico per chi è divorziato risposato o riaccompagnato.

Da quest’anno anche una novità: “Emmaus Feel in Harmony” per chi ha importanti legami sentimentali interrotti, nell’informalità di una cena una possibilità di condivisione. Presso il ristorante Cilantro di Occhiobello.

Tutti i riferimenti per aderire sulla cartolina allegata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FESTA DIOCESANA: FAMIGLIE PER LA PACE

Famiglie sorgenti di pace

Camminare insieme per essere segno di pace: è questo l’obiettivo che si è data la Festa diocesana delle Famiglie 2024, svoltasi con successo sabato 20 luglio a Castelmassa.

Per il terzo anno l’appuntamento organizzato dalla Pastorale Familiare della diocesi si è spostato di sede, giungendo in un territorio ricco di esperienze e realtà associative: è stata una bella occasione per scoprire come le famiglie possano essere sorgenti di pace e irradiarla nel mondo. A fare gli onori di casa e a fornire ospitalità all’iniziativa diocesana c’è stata l’unità pastorale guidata da don Stefano Marcomini, che ha accolto con gioia la possibilità di far incontrare le famiglie della zona in un momento di festa.

Fin dai preparativi sono stati coinvolte non solo l’amministrazione comunale guidata dal neosindaco Federico Ragazzi e la Pro Loco, ma anche le diverse animazioni estive di Castelmassa e dintorni. La presenza dei bambini e ragazzi dei vari Grest ha portato una ventata di aria fresca in una serata calda e gioiosa. La festa è iniziata con una breve ma significativa Marcia per la Pace: lungo l’argine del Po si sono messi in cammino famiglie, coppie, giovani, bambini, ragazzi, sportivi delle associazioni locali e rappresentanti delle varie fedi cristiane della zona. Dopo una bella camminata una cinquantina di persone si sono ritrovate nella chiesa di Castelnovo Bariano per una partecipata veglia ecumenica animata dalla presenza del vescovo Pierantonio Pavanello, il pastore Mirco Franzini e il padre ortodosso ucraino Pietro. Tutti e tre i religiosi hanno sottolineato l’importanza di essere uniti nel difendere e promuovere la pace, che parte dalle famiglie e ad esse ritorna quando tutti la vivono e pregano insieme per mantenerla.

In molti hanno poi ripreso la strada per tornare a Castelmassa, mentre i canti toglievano la fatica della camminata e univano le persone. Dopo una breve sosta per la cena, l’appuntamento della serata è stato per tutti al Teatro Cotogni, dove l’organizzazione artistica internazionale Jobel ha presentato lo spettacolo “Segni di unità” con la partecipazione dei ragazzi dei Grest di Castelmassa e Bergantino. I bambini delle animazioni estive, guidati da don Riccardo Volpin e da Deborah Romellini, sono stati i primi a salire sul palcoscenico: nonostante l’emozione hanno raccontato in maniera semplice ma profonda “La leggenda dei colori dell’arcobaleno”, raccogliendo tanti meritati applausi. Il numeroso pubblico in sala ha poi assistitio a uno spettacolo partecipativo molto originale, che ha ripercorso la storia della famiglia dalla prima coppia, formata da Adamo ed Eva, fino alle crisi delle coppie attuali, alla ricerca di quella pace che si crea e si coltiva nei legami familiari. Lo stile dinamico ha coinvolto gli spettatori, stimolati a riflettere su come sia possibile collaborare e sentirsi uniti per irradiare la pace nel mondo che ci circonda. Lo stesso tema che gli artisti hanno affrontato con danze e mimi, insieme a letture e parti recitate, è stato svolto dal Grest di Bergantino, che ha presentato un breve video sui gesti e sulle parole che indicano la pace, frutto dell’educazione che parte dai più piccoli per arrivare a tutti coloro che vogliono imparare a cooperare.

La Notte Bianca di Castelmassa, evento che da diversi anni attira persone dei paesi limitrofi e non solo, è stata una bella occasione per ritrovare quanti già seguono le iniziative dell’équipe di pastorale familiare diocesana e mostrarle a quanti desiderano conoscerle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“UN TEMPO PER NOI” A BADIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 14 ottobre sono ripartiti gli incontri per le coppie a Badia Polesine “Un tempo per noi”, aperti a tutti coloro che desiderano ricavarsi uno spazio per crescere nella relazione di coppia. Un incontro al mese (al momento sono stati programmati fino a dicembre) rivolto a persone di tutta la vicaria: un momento di ascolto della Parola, di dialogo e confronto, e per finire anche un momento di condivisione con una cena tutti insieme. Il cammino segue il sussidio diocesano sulla casa come luogo dove ci si educa all’amore: un’opportunità per essere coinvolti e nello stesso tempo fermarsi a riflettere su quanto a volte viene considerato scontato. Agli incontri partecipano  coppie di sposi e anche fidanzati, per i quali ci sono ulteriori momenti pensati proprio per loro. Con l’aiuto di alcune coppie guide si stanno preparando al matrimonio seguendo il cammino “Chiamati alla gioia delle nozze”, un percorso pensato per aiutare l’ascolto e il dialogo nella coppia, con diverse modalità di interazione.

Elisa