A VILLA LUISA LE DOLOMITI “PROFUMANO” DI CASA

A Villa Luisa le Dolomiti «profumano» di casa

Si è concluso domenica 21 agosto il soggiorno delle famiglie dell’Unità pastorale di Lendinara a Caviola. Per tre settimane, a partire dal 31 luglio, la casa parrocchiale “Villa Luisa” nel piccolo paese di montagna ha accolto diversi gruppi di famiglie che hanno scelto di vivere una vacanza di comunità tra le vette delle Dolomiti. E sono queste le parole chiave che forse meglio di altre possono descrivere l’esperienza vissuta.

Vacanza perché si è trattato certamente di un tempo di riposo, tempo personale per rallentare il ritmo frenetico a cui si è abituati e regalarsi la possibilità di gustare le giornate recuperando energie fisiche e mentali. In questo tempo, poi, non è mancato lo spazio per la riflessione personale e la preghiera, al mattino prima di colazione, infatti, sono stati offerti alcuni spunti di riflessione sulla tematica della famiglia a partire dalla lettera di papa Francesco agli sposi, in occasione dell’anno Amoris Laetizia, pubblicata a dicembre dello scorso anno; piccole pillole per vivere bene le giornate e tornare a casa rinfrancati nell’anima oltre che nel corpo.

Comunità perché le diverse famiglie che hanno abitato la casa nel corso delle settimane hanno vissuto insieme. Questo è il punto di forza di “Villa Luisa”: essere insieme durante i pasti, insieme nel momento di preghiera e la Messa per chi lo desidera, insieme nelle passeggiate tra i monti, nel rispetto delle possibilità e dei desideri di ciascuno. Ogni settimana si sono formati gruppi diversi, nelle prime due hanno partecipato molte coppie, mentre la terza ha visto la presenza di famiglie più numerose in cui molti bambini e ragazzi hanno arricchito la casa con la loro energia. Caratteristiche e stili differenti che sono espressione della comunità complessa e composita dell’Unità pastorale lendinarese e di altri amici polesani e non solo che da tempo scelgono di partecipare.

Dolomiti perché, mentre si è seduti sotto il porticato, basta alzare gli occhi per osservare lo spettacolo delle montagne bellunesi patrimonio dell’umanità. Tante passeggiate hanno riempito le giornate anche grazie al clima piacevole e accogliente, tanta è stata la soddisfazione di arrivare al rifugio o alla malga dopo una bella salita e gustare un piatto tipico montanaro «perché tanto poi la discesa è più facile».

E in una comunità che si rispetti non può mancare il pastore. In queste settimane anche i parroci dell’Unità pastorale di Lendinara don Alberto Rimbano e don Michele Samiolo hanno voluto trascorrere qualche giorno con le famiglie godendosi l’allegria e la semplicità dello stare in compagnia, con la voglia di esserci e condividere un tempo libero e tranquillo. Quest’anno, inoltre, hanno partecipato anche alcune suore dell’Istituto Immacolata che hanno portato la loro instancabile energia e voglia di scoprire e sperimentare. Se il soggiorno è stato così bello e piacevole è perché ognuno ha donato gli altri un po’ di sè, e questo ha permesso di sentirsi veramente famiglia in un luogo che per tanti è casa. (M.S.)

Da La Settimana