L’icona dell’Incontro Mondiale delle Famiglie che sta facendo tappa in tutte le parrocchie della Diocesi, ha sospeso il suo cammino nella settimana santa e in quella successiva. Prima della pausa però ha fatto sosta nelle comunità di Trecenta-Sariano-Pissatola, dove il Family Dream Lab è stato apprezzato da un buon numero di coppie di sposi. Alla domanda “ sogna la tua comunità….cosa vedi??” i partecipanti rispondono: “vedo una comunità come una rete, dove tutti sono connessi, possono dare o ricevere aiuto, sostegno, conforto, senza personalismi. E ancora: ” dove ci sia condivisione tra le generazioni (fra giovani e le altre generazioni). Ad un’altra domanda: ” Che cosa ti sembra prioritario nella tua parrocchia? La risposta è stata: “Coinvolgere i giovani in iniziative su temi quali la famiglia, il matrimonio, l’apertura alla vita, la sessualità…” “perchè quando si coinvolgono i giovani c’è “Vita”!
Nella giornata di sabato 2 aprile è stato realizzato un pellegrinaggio a piedi lungo la strada arginale del Po che da Castelnovo ha raggiunto Castelmassa, coinvolgendo numerosi ragazzi e bambini della catechesi con le loro famiglie. I gruppi delle rispettive parrocchie si sono mossi a piedi ritrovandosi a metà strada, dove c’è stata la consegna ufficiale dell’icona e un momento di saluto. Il gruppo di Castelmassa è poi proseguito fino alla Chiesa parrocchiale dove don Stefano Marcomini ha offerto un momento di preghiera per la famiglia. In quella settimana Castelmassa-Ceneselli-Calto hanno vissuto le tradizionali 40 ore e l’adorazione eucaristica è stata incentrata soprattutto sulla preghiera per la famiglia.
A Villadose, l’introduzione dell’icona domenica 3 Aprile è avvenuta in maniera solenne all’inizio della celebrazione della S. Messa che è stata animata in maniera molto curata da diverse famiglie della comunità parrochiale.
Ad Arquà Polesine, all’incontro del 7 Aprile del Family Dream Lab, alla domanda ” Che cosa ti sembra prioritario nella tua parrocchia? Alcuni hanno riposto: “Attivare una formazione alla bellezza della vocazione della famiglia, partendo presto, già nei confronti dei giovani, per poi continuare questo percorso, quando iniziano a diventare coppia e quindi da fidanzati”. L’accoglienza del parroco don Vincenzo è stata così calorosa che ha pensato, dato l’entusiasmo delle famiglie di Arquà, di replicare il laboratorio anche per l’altra comunità di Bosaro.
Molto stimolanti anche gli interventi a Ceregnano, del Family Dream Lab che era stato posticipato.
Alla domanda ” Sentirsi in famiglia significa…” bellissima la risposta: “Regalarsi tempo per stare insieme,condividere,entrare in intimità.