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IN CAMMINO CON L’ICONA 27 MARZO – 2 APRILE

Family Dream Lab dal 27 marzo al 2 Aprile

 

Continuano i cammini dei “Laboratori delle famiglie che “sognano”.

Anche nella settimana dal 27 Marzo al 2 Aprile, incontri, confronti, dialoghi, proposte, momenti di preghiera, di presenza dello Spirito Santo.

A Barucchella significativa partecipazione e forte coinvolgimento al Family Dream Lab.

Alla domanda posta a Don Stefano al termine dell’incontro , cosa hai ricevuto dalle famiglie che hai incontrato? il parroco risponde:” Ho ricevuto sostegno da alcune, gratitudine, incoraggiamento e talvolta quella “pacca sulla spalla “ che mette il carburante per poter proseguire nel mio percorso di sacerdote il quale, non è sempre facile”.

A Ceregnano molto sentita l’adorazione eucaristica serale con le famiglie.

Dopo l’incontro a Castelnovo Bariano, Don Graziano Giuriati, alla domanda, cosa ti senti di aver  ricevuto dalle famiglie che hai incontrato, risponde:”  Ho ricevuto tanto! Da un punto di vista del sostegno pastorale, ma anche dal punto di vista dei sentimenti umani.

Ho imparato dalle famiglie come si amano le persone: la donazione gratuita tra genitori e figli, la capacità di comprendere, di accettare, di coinvolgersi nei problemi, nel vivere la realtà.

A volte la realtà non è facile da vivere e la famiglia a volte vive situazioni difficili e dimostra forza, coraggio, speranza, ho imparato questo dalle famiglie.”

Al termine degli incontri, si esprime gratitudine reciproca, desiderio di ritrovarsi a fare comunità, a sentirsi una unica famiglia, attorno e  sull’esempio del dono d’Amore di Cristo.

IN CAMMINO CON L’ICONA: 20-26 MARZO

Nella settimana dal 20 al 26 marzo le 4 riproduzioni dell’Icona dell’Incontro Mondiale delle Famiglie hanno sostato nelle prime quattro realtà parrocchiali: Sante Messe animate con le famiglie, momenti di preghiera, ma anche serate in cui la pastorale familiare diocesana ha potuto incontrare, ascoltare e accogliere idee, riflessioni, intuizioni dello Spirito Santo provenienti dai parroci e dalle famiglie.

Significativa la partecipazione alla serata a Frassinelle (San Bartolomeo e S.M. Assunta), dove sono emerse come priorità il “sostenere le coppie che sono in crisi” e “trovare modalità per coinvolgere i giovani e le famiglie nelle celebrazioni liturgiche”.

Alquanto piacevole è stato conversare consumando un caffè nell’ospitale oratorio di Bergantino (con Melara),  dove ci si è riproposti “di fare più esperienze di comunità parrocchiale, coinvolgendo famiglie per ricostruire un senso di appartenenza e la percezione di far parte di qualcosa di più grande”. A Badia Polesine-Colombano-Villafora-Crocetta-Salvaterra invece si è sottolineata l’importanza di “stare vicino e accompagnare i fidanzati e gli sposi nei primi anni di matrimonio”. Infine nella serata di Gavello-Lama-Pezzoli, allietata anche con intrattenimenti musicali “dal vivo”, è uscito che occorre arrivare alla consapevolezza che abitiamo “ la stessa casa”, indipendentemente dal paese di origine. Lì inoltre, il parroco don Luca Busetto, insieme a don Bernardo, a fine settimana, hanno coinvolto diverse famiglie in un tragitto a piedi per portare l’icona fino alla Chiesa di Ceregnano.

Tanti altri particolari nella sezione dedicata del sito: www.famiglie/diocesiadriarovigo.it

 

IL GIARDINO DELLE 40 ORE A S. PIO X CON LE VIE DI TUTTE LE FAMIGLIE

Quest’anno è stato veramente singolare il giardino che ha accolto il SS. Sacramento per l’adorazione della Settimana Santa nella parrocchia di San Pio X a Rovigo.
Il sole ha come raggi tutte le vie del quartiere, come a voler ricomprendere nell’Amore  di Gesù  tutte le famiglie che abitano le strade della nostra parrocchia. Ognuna guardata e circondata dal suo affetto e dalla sua tenerezza. Per ognuna Egli ha dato la sua vita.
Ci siamo sentiti veramente illuminati e riscaldati dalla sua Presenza.

Claudia Catani

ANTONIETTA E VALTER: SCOPRIRSI “NONNI” NELL’OSPITALITA’

Desideriamo condividere questa nostra esperienza di ospitalità di una mamma e la sua bimba di tre anni che sono scappate da questa dolorosa e insensata guerra in Ucraina.
Guardando inorriditi e addolorati queste immagini televisive abbiamo deciso, con un piccolo gesto, di ospitarle.
Crediamo che sia stata la decisione migliore  che abbiamo preso


Una domenica alle 7.30 mio marito è andato a  prenderle a Mestre dopo un loro viaggio di giorni in treno.
Sono Anna e la piccola Anastasia. I primi giorni Anastasia non si staccava dalla mamma ma ora non ha più paura e gira per la mia grande casa con un piccolo passeggino e una bambolina. Gioca con me con la sua mini-cucina o una pallina. Abbiamo fatto amicizia.
Da anni, io nonna mancata, non facevo “versi” come nascondermi dietro le tende o le poltrone e saltare fuori facendo ”BOO” per farla ridere.
Sono molto educate e grazie all’applicazione che mio figlio mi ha scaricato ci capiamo benissimo.(io che brontolo perché anche  mio figlio di 40 anni e mia nuora stanno attaccati al cellulare).
Se pensiamo a questa decisione ci sentiamo contenti: ha dato una mano di miele sulle nostre giornate a volte noiose  e sul nostro sereno matrimonio oramai di 42 anni.
Non è difficile, basta un piccolo impegno e si ha in cambio tanta gioia.

Antonietta e Valter di Rovigo

SONO STATA TESTIMONE DI UNA GENEROSITA’ SOPRENDENTE

Sono Carmela, moglie e mamma della provincia di Rovigo. Nei giorni scorsi, ero stata contattata dalla mamma di una bimba, alla quale faccio catechismo. Ero un po’ stupita dalla richiesta in quanto né lei né il marito frequentano la chiesa. Mi chiedeva se volevo contribuire ad una raccolta di cibo, abiti per adulti e bambini, da inviare, tramite alcune badanti ukraine, nel loro paese, coinvolto da diversi giorni in una folle guerra. Ho quindi confermato allargando la richiesta al gruppo con il quale condivido la Parola di Vita. La risposta è arrivata puntuale e siamo riusciti in due giorni a confezionare pacchi contenenti ogni ben di Dio, per oltre 2 q.li. Ovviamente quella mamma non si aspettava un tale quantitativo ed era stupita e meravigliata.

Tuttavia il messaggio della Parola di Dio che invitava a puntare all’essenziale era “troppo coinvolgente” così ho inviato il seguente messaggio alle persone che rispondevano al messaggio ringraziandomi “e questa settimana anche grazie a voi, ho consegnato oltre 2 q.li di cose non essenziali, per i nostri fratelli. Domani bonifico ad un paio di sacerdoti che conosco e sono ancora là”.

Il mio stupore è stato nel constatare che più persone mi hanno contattata personalmente dicendomi di aggiungere chi € 50,00 chi € 150,00 chi € 300,00!

A fine giornata l’importo raggiunto era di € 1.100. Ho ringraziato commossa tutti quelli che avevano contribuito.

Un’amica poi venuta a sapere di ciò che avevo fatto, si è presentata con una somma significativa di € 300,00 e me l’ha consegnata sapendo che il tutto “sarebbe arrivato a destinazione, grazie alle tante persone che conosci”. Il bonifico l’ho fatto fare ad un giovane imprenditore, per risparmiare sulle spese del bonifico. Gentilissimo lo ha fatto immediatamente e poi mi ha inviato la copia. Ma come? Vi era scritto € 400,00! L’ho chiamato pensando che si fosse sbagliato. Invece no. Anche un suo amico gli ha detto di aggiungere la sua quota…

Un giovane mi ha suggerito: “hai presente il miracolo dei pani e dei pesci?”

Cosa aggiungere… ”Signore accresci la mia fede”.

19 MARZO IL VESCOVO AFFIDERA’ PAPA’ E FAMIGLIE ALLA CUSTODIA DI S. GIUSEPPE

Quest’anno il nostro Papa ha indetto l’Anno “Famiglia Amoris Laetitia” che si concluderà il prossimo 26 giugno, data del X Incontro Mondiale delle Famiglie.
Questo percorso inizierà sabato 19 marzo prossimo con la Veglia diocesana di preghiera nel Santuario del Cuore Immacolato di Maria (Commenda – Rovigo) alle ore 20,45.


Il nostro Vescovo Pierantonio affiderà tutte le famiglie all’intercessione di San Giuseppe, benedirà tutti i papà presenti e consegnerà l’icona simbolo dell’Incontro Mondiale delle Famiglie.
L’icona sarà presente in ogni parrocchia della nostra Diocesi per almeno una settimana dal 20 marzo al 26 giugno: sarà occasione di preghiera, confronto, dialogo e di nuove proposte per la famiglia.
Vi aspettiamo tutti!

 

SUSSIDIO PER LA QUARESIMA 2022

Il servizio diocesano di  pastorale  familiare segnala un sussidio per la preghiera da vivere in famiglia durante la Quaresima. Quanto proposto è frutto della collaborazione fra l’Ufficio Catechistico diocesano e quello della diocesi di Vicenza.

Si tratta di una proposta per vivere con attenzione orante e benedicente il periodo di Quaresima, ritmata da tre semplici parole: VIVERE PER DONO

VIVERE è l’esperienza quotidiana di tutti gli esseri umani e di tutto ciò che ha respiro; PER è una semplice preposizione che, tuttavia, indica il senso, la ragione, la relazione; DONO porta in sé significati di gioia, amore, attenzione, cura e condivisione.

Nel sussidio sono “accolte” molte situazioni esistenziali che accomunano la quotidianità di tutti e quindi siamo invitati, anche se qualcuna potrebbe non riguardarci direttamente, ad essere vicini con la preghiera e in comunione fra di noi e con fratelli e sorelle che le abitano.

Non manca un’attenzione particolari per la dimensione domestica della preghiera/celebrazione e spazi/momenti  dedicati ai bambini.

Si intende promuovere un buon cammino di Quaresima uniti in preghiera con il desiderio di testimoniare il dono d’amore di Gesù in tutti gli ambiti della vita personale e comunitaria

 

 

Il Gruppo Emmaus incontra Lidia Maggi

Il Gruppo Emmaus svolge il suo servizio nell’ambito della pastorale delle famiglie ferite e relazioni con legami spezzati, anche attraverso incontri mensili di formazione.

Il prossimo incontro si terrà sabato 26 Febbraio, alle ore 16.00, presso il Centro Mariano in V. dei Cappuccini, 17di  ROVIGO e vedrà la presenza, in collegamento online di Lidia Maggi pastora battista, teologa che si occupa di formazione e dialogo ecumenico, scrittrice di diversi testi a tema biblico.

Il tema trattato durante l’incontro sarà:

“Anche Dio è nella tempesta… leggere la Bibbia ai tempi della pandemia”.

ROBERTO MEDICO E SPOSO CON LAURA: L’INCONTRO CHE CAMBIA LA VITA!

“Non c’è struttura né organizzazione o iniziative che tengano; la sola cosa in grado di cambiare l’uomo (e il mondo) è una vita diversa e nuova”. Sono Roberto di Adria, medico pediatra insieme a mia moglie Laura, infermiera, sposati con tre figli.   Volendo condividere l’esperienza che vivo nel mio lavoro parto volentieri da questa affermazione. La trovo vera e la mia storia lo conferma: una sequenza ininterrotta di incontri con persone significative il cui fascino e la modalità con cui vedevo esercitare in loro quella che sarebbe diventata anche la mia professione, quella di medico nel mio caso, ha rappresentato il trampolino di lancio, la base da cui partire con entusiasmo verso ogni decisione, ogni mossa decisiva inerente la mia storia di medico. Il mio primo Prof (Franco C.) con i suoi occhi penetranti ed il suo aspetto burbero ma intelligente, il mio maestro di Neurologia (Prof. Carlo F), l’immenso Prof Marco Ivo P., ancora oggi inarrivabile nella profondità di esperienza e cultura che mi ha per anni testimoniato, ma anche il mio Cardinale (Canestri) di quei giorni, che mi volle nel suo studio per festeggiare la Laurea e mi parlò a lungo su come dovesse essere l’atteggiamento del futuro medico che aveva d’innanzi, il ruolo della massoneria nella mia città d’origine, le difficoltà che avrei incontrato, la purezza della decisione intrapresa, e poi gli amici di cammino che, numerosi, ho incontrato, dai Colleghi di Medicina e Persona sparsi un po’ in tutta Italia e quelli più vicini, a Ferrara ad esempio con cui s’è costruito  assieme un Corso di Bioetica in Università durato per oltre 10 anni con cui abbiamo incontrato esperti e scienziati provenienti da tutto il mondo, ai Santi Medici con cui, nel tempo,  ho famigliarizzato: il Prof Lejeune, genetista, San Riccardo Pampuri, medico condotto nella bassa Pavese, San Giuseppe Moscati, più vicino al modello odierno di medicina … e poi tutti i miei amici attuali, ospedalieri e non, con cui condivido questa speciale missione.

In una professione molto ricca di spunti analitici, ricchissima di nuove tecnologiche e di acquisizioni biologiche in tutti i settori della medicina, in una società ipermedicalizzata dove la salute rappresenta un obiettivo ineludibile da esigere ad ogni costo pena l’esclusione sociale e l’emarginazione, l’elemento che ritengo decisivo per non soccombere alla pressione del pensiero dominante che grava con violenza quotidiana su tutti noi, dal salutismo ad ogni costo, alla cultura dello scarto, alla ricerca del biologico più puro, alle diete più varie, è il superamento del pensiero individualista di cui siamo permeati, per abbracciare la visione “dal di dentro di una compagnia” con cui condividere i propri ideali. La prospettiva del “noi” come dimensione della maturità dell’io dentro un popolo nuovo, credo sia la novità dirompente che ogni persona, più o meno cosciente dei propri bisogni e dei propri desideri, attenda, come  un avvenimento che accade “un bel giorno”, per grazia, a lungo atteso ma impossibile da immaginare, così profondamente corrispondente alla propria natura da essere in grado di afferrarci nel profondo trascinandoci con sé, in una compagnia grande, che poi è la Chiesa, sino alla scoperta del proprio volto più vero. Questo stiamo sperimentando Laura ed io, di giorno in giorno, in mezzo alla gente che incontriamo, con le nostre ed altrui contraddizioni e limiti, liberi di poter essere rifatti nuovi ogni volta che questa grande compagnia, che ci pressa da vicino, ci riabbraccia e si stringe a noi. Non credo che ci sia nulla di più decisivo di questo per non smarrirsi in questa epoca così buia per l’incapacità di far affiorare, valorizzare e  scoprire i tratti distintivi e più preziosi della vera nostra umanità, del nostro vero volto.

 

Roberto Mattei con Laura

IL CAMMINO PER LA NULLITA’ MATRIMONIALE MI HA FATTO CRESCERE COME PERSONA

Mi chiamo Barbara, ho 51 anni e abito in Basso Polesine, ho tre figli, avuti da un matrimonio durato 17 anni. La vita familiare è sempre stata piena e apparentemente condivisa, poi quasi dal nulla il mio matrimonio è naufragato.
Che cosa era successo? Ho cercato di rispondere a questa domanda affidandomi a vari psicologi, percorsi di formazione cristiana e incontri con varie persone che avevano avuto la stessa ferita. Tra questi ho conosciuto un gruppo di Rovigo di nome  Emmaus che da anni affronta un cammino mensile di ascolto e riflessione della Parola di Dio. Nel tempo ho elaborato la necessità di capire sempre di più quali potevano essere stati i miei limiti nel gestire il matrimonio e cosa non ero riuscita a vedere o a leggere. Varie persone con cui mi sono confrontata, anche in questo gruppo, mi hanno parlato e suggerito di intraprendere  il percorso per accertare la nullità del mio matrimonio presso il Tribunale ecclesiastico, essenzialmente per due motivi: capire se effettivamente era stato celebrato validamente un sacramento  e soprattutto avviare un percorso di analisi della mia persona; cercare, attraverso l’esposizione dei fatti e dei sentimenti che ho vissuto durante il matrimonio di imparare a conoscere meglio chi sono stata e come sono ora. Ritengo che il cammino fatto e quasi giunto al termine, a prescindere dall’esito che ci sarà, mi è servito molto, sia per riappropriarmi della bellezza della mia persona, svilita e umiliata da tanti sensi di colpa e dalla percezione che gli amici hanno di me. Questo percorso ha aumentato la mia autostima e soprattutto mi ha fatto conoscere chi era l’uomo che avevo sposato. Ringrazio Dio per questa preziosa esperienza, per me è stata come una carezza e un modo per dirmi “ti voglio bene”.

Barbara