Il cammino delle 4 icone-simbolo dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, dal 6 al 14 maggio è stato ricchissimo di contributi, idee, momenti di condivisione. A Crespino, don Graziano con alcune coppie di sposi ha cercato di coinvolgere molte famiglie delle 5 parrocchie dell’U.P., compresi i fidanzati che avevano frequentato il percorso in preparazione al matrimonio. Nella serata del Family Dream Lab, sono apparsi come prioritari incontri formativi alle famiglie che rendano consapevoli e facciano crescere, anche come genitori, con la collaborazione di chi ha più anni di matrimonio alle spalle. Inoltre risulta necessario aiutare le famiglie a divenire missionarie verso le altre, favorendo attività trasversali per i giovani e coinvolgendo gli anziani troppo spesso dimenticati ma che sono una grande ricchezza. Nei giorni successivi Papozze e Bottrighe hanno vissuto la settimana per la famiglia, che è culminata in una serata dove si sono ritrovati insieme (forse per la prima volta) parrocchiani di entrambe le comunità, con tanta cordialità, pur non avendo mai lavorato insieme, non facendo parte della stessa unità pastorale.
A Villadose sabato14 maggio si è recuperato il Family Dream Lab che non si era potuto svolgere prima. Li si è detto di aver respirato un senso di comunità e di famiglia recentemente durante la MANIFESTAZIONE PER LA PACE dove c’è stata ampia collaborazione con l’amministrazione comunale e tutto il paese in generale per manifestare contro la guerra in Ucraina, come anche in tutte le esperienze condivise che hanno creato legami che sono rimasti poi nel tempo (ad esempio con le coppie di fidanzati seguiti nei percorsi di preparazione al matrimonio cristiano).
A Pincara, don Orazio, pur nella sua tarda età, con la mobilitazione di diversi sposi che lo hanno sostenuto, non ha rinunciato a far vivere la settimana anche alle famiglie della sua comunità.
L’icona ha fatto tappa nelle parrocchie di Buso-Sant’Apollinare-Fenil Del Turco-Borsea. Lì, il 13 Maggio si è svolto un Family Dream Lab ed è stato molto bello vedere la partecipazione, quasi interamente, di coppie di sposi molto giovani e fidanzati. A Borsea “si sogna una comunità di famiglie fatta da GRUPPI diversi, ma uniti, che si sostengono soprattutto nelle difficoltà; dove nessuno rimane indietro. dove la comunità è fatta anche di persone che non partecipano alle iniziative della parrocchia. Si sogna allora di accorgersi di chi non c’è, chiedersi perchè e cosa non va, avere il coraggio di andare a cercare chi manca e farsene carico.
E’ seguita una breve intervista a Don Paolo Cestarollo, che alla domanda: “ Cosa ti senti di aver ricevuto dalle famiglie?” risponde..: “Sento che le famiglie mi hanno aiutato a riportarmi alla realtà, a restare con i piedi per terra nello svolgere il mio ministero sacerdotale”.