Archivi della categoria: Digressione

ADRIA: PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CAMMINANDO INSIEME AI GIOVANI SPOSI

Una nuvola di parole  è l’immagine che scegliamo per il percorso 2021-22: è un’immagine vivente, dinamica, che va cambiando di incontro in incontro a seconda delle parole che mettiamo in particolare luce e che assumono più grande dimensione, maggior centralità, colori diversi… E’ una nuvola dinamica come i discorsi che andiamo facendo per strada, coppie vicino ad altre coppie e tutti misteriosamente avvicinati dal Signore in persona, fin che conversiamo per la via. Il cammino si offre come ‘tratto di strada’ da fare insieme con tutti coloro che desiderano approfondire (…entrare nella profondità…) del Sacramento del Matrimonio cristiano. Non esattamente un corso, perché nessuno fra noi è maestro e discepolo, ma tutti pendiamo dalla parte del discepolo; non abbiamo un inizio e una fine precisi, ma ci siamo più o meno sempre da un po’ di anni per affiancare tante coppie, come una compagnia cui è possibile unirsi e, se si vuole, fidarsi. Poi sì, se serve rilasciamo pure il certificato per la pratica matrimoniale: ma ciò che è importante è scegliere insieme di immergerci in una profondità. Siamo a disposizione come amici di immersione! Contattaci!

Ci incontriamo l’ultima domenica del mese alle ore 18.00 presso la Chiesa Madonna dell’Autista di Valliera, sulla Regionale Rovigo-Adria, in condizioni che consentono una buona distanziazione di ogni nucleo familiare e il rispetto di un protocollo anticontagio.

Prossime date in cantiere 2022:
30 GENNAIO
27 FEBBRAIO
27 MARZO
24-25 APRILE / USCITA DI 2 GIORNI
29 MAGGIO

La Staff Roberto e Laura, Ernesto e Martina, Matteo ed Elisa con don Fabio (quest’ultimo raggiungibile al tel. 3495139409, anche lasciando un primo messaggio audio o di scrittura in WathsApp).

ABBIAMO RISCOPERTO LA BELLEZZA DI PREGARE IN FAMIGLIA

Quando don Luca ha comunicato in chiesa la possibilità di ospitare la statua della Santa Famiglia nella nostra casa, sin da subito io e mio marito Matteo abbiamo accolto con entusiasmo questa esperienza. Il giorno stesso, al termine della Messa, abbiamo comunicato a Don Luca la nostra adesione.  

Perché questa scelta poco dopo il nostro matrimonio?

Abbiamo pensato che accogliere la Santa Famiglia di Nazareth, nella nostra “nuova famiglia” sarebbe stato come accogliere Dio nella nostra vita, in questo nuovo percorso di vita e soprattutto per una crescita spirituale.  È stata nella nostra casa una settimana, alla sera non mancava la recita del Rosario.

Le persone che sono venute a trovarci in quei giorni sono rimaste stupite da tanta bellezza e dolcezza che trasmetteva: Giuseppe e Maria, che tengono per mano Gesù. 

Con questa esperienza io e mio marito abbiamo riscoperto il valore della preghiera fatta insieme. 

Esperienza che consigliamo a tutte le giovani coppie!

 

Matteo e Francesca di Lama Polesine

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La Famiglia Pellegrini si è sentita invece di esprimere con questa preghiera la felice esperienza di dare ospitalità alla statua della Santa Famiglia:

 

Cara Famiglia di Nazareth, ti abbiamo ospitato nella nostra casa, dove abbiamo passato insieme a voi momenti di preghiera e di riflessione. Ci siamo confrontati come famiglia e abbiamo capito che in questi tempi è difficile tenere accesi i veri valori, come l’amore, l’unità, il perdono, l’umiltà, la condivisione, abbiamo bisogno di avere sempre dinnanzi a noi la vostra luce. E’ veramente una lotta questa vita perché il mondo ci trascina nell’indifferenza e ci fa sentire soli con i nostri problemi. La vostra presenza è essenziale perché è sempre una guida per portarci alla preghiera e all’ascolto della Parola. Vi preghiamo, aiutateci nel cammino verso la Santa Terra e perdonateci dei nostri sbagli e ricadute. E’ stato un onore avervi ospitato nella nostra famiglia perché ci avete donato serenità e pace interiore. Grazie.

Famiglia Pellegrini di Gavello. 

LAURA E DANIELE: LE NOSTRE FESTE NATALIZIE CON IL COVID

Il 19 dicembre Laura ha il raffreddore, le sale la febbre, fa un tampone e risulta positiva. Panico, dove l’avrà preso? E adesso, tutti i nostri prossimi impegni per le festività? Le ferie in montagna? Inevitabilmente ci si demoralizza, il Covid ti blocca per giorni, blocca tutta la tua famiglia, le persone che hai visto nei giorni precedenti… Lo sconforto dei primi momenti nei quali avvisi tutti, organizzi il lavoro, l’assenza, l’isolamento in casa, annulli quegli impegni a cui tanto tenevi, lascia il posto alla rassegnazione. 

Anche i bambini poi sono positivi, fortunatamente per tutti i sintomi sono lievi, ne siamo contenti ma pensiamo innervositi a tutto ciò che l’isolamento non ci avrebbe fatto fare durante quella tanto attesa pausa natalizia. I giorni passano, la sveglia al mattino suona un po’ più tardi, il “blocco forzato” impone, con due bambini, di riempire le ore: di attività, di gioco, di torte, di compiti, cartoni animati, anche di un sano far niente…ma tutti e quattro insieme! Non avremmo sicuramente mai trascorso vacanze così se non fossimo stati chiusi in casa in maniera obbligata, non so se sarebbero state migliori o peggiori, ma sicuramente non così. Di un avvenimento imprevisto e alquanto indesiderato, parlando insieme di quelle 3 settimane in casa, prevale nella nostra mente il ricordo di uno dei più preziosi momenti di famiglia, divertimento e relazione (non sono mancati discussioni e nervosismo, ma anche quella è relazione!). 

C’è stato il dispiacere di essere lontano dagli affetti proprio a Natale, la paura di conseguenze sanitarie, le preoccupazioni di Daniele come lavoratore in proprio, la gestione dello smartworking per Laura, la stanchezza di non poter vedere fisicamente nessun altro per tanto tempo… tutto ciò ci ha accompagnato ma ad un certo punto ci siamo accorti che stavamo disponendo in modo più abbondante di qualcosa che di solito sembra sempre mancare, il tempo. Ne abbiamo avuto tanto e lo abbiamo usato tutto per stare insieme senza fretta, senza orari. Questa circostanza ci ha fatto riscoprire soprattutto la grazia di tante persone che ci sono state vicine, anche solo con un messaggio, la disponibilità per commissioni, la spesa… 

Alla sera ci si fermava tutti insieme a pensare alla cosa più bella della giornata (la più brutta erano sempre “il covid e i tamponi”), ne abbiamo trovate un bel po’, piccole piccole ma proprio un bel po’.  Le nostre preghiere sono state di speranza e gratitudine, in un momento che avremmo molto volentieri evitato ma che comunque si è presentato ed abbiamo provato ad attraversare al meglio: la volontà di renderlo il meno pesante possibile per i nostri bambini (e un sano istinto di sopravvivenza da genitori! 😉) è diventato motore per goderne tutti e questo incidente di percorso ci ha fatto scoprire tante cose di cui, nella fretta, tutti i giorni si perde il vero valore. 

 

Laura e Daniele Rigolin

con Alice e Giacomo

SIMONE E BERNARDETTA: UN’ACCOGLIENZA CHE CI HA ENTUSIASMATO

La coppia accoglienza è una nuova figura introdotta dalla proposta diocesana di cammino di preparazione al
matrimonio. Non è la classica coppia che insieme al sacerdote guida gli incontri del percorso fidanzati, ma
agisce dall’esterno creando legami di amicizia con una coppia di fidanzati in particolare e, in clima di
affettuosa accoglienza, li accompagna nella vita, aiutandoli anche ad inserirsi nella comunità parrocchiale
di appartenenza.
Siamo Simone e Bernardetta di Fiesso Umbertiano e vorremmo condividere la nostra esperienza per aver
accettato questo piccolo incarico di coppia accoglienza che per noi era del tutto nuovo.
Quando Enrica e Mauro (coppia guida del percorso fidanzati) ci chiamarono per proporci di fare da coppia
accoglienza a due giovani fidanzati del nostro paese che si stavano preparando al matrimonio, fummo un
po’ sorpresi, ma soprattutto preoccupati.
E adesso? Cosa diciamo a questi ragazzi?….la ricetta del vivere felici e contenti noi non ce l’abbiamo…
Poi ci siamo chiesti: “ha senso mostrare qualcosa che non ci appartiene?”, “nelle serate in cui ci dovremo
incontrare ha senso cercare di emulare la famiglia del Mulino Bianco?”. La risposta è stata: NO!!!
Siamo quel che siamo ed è quello che dobbiamo esibire. Una cena in famiglia spesso si trasforma in una
simpatica confusione….è così tutte le sere, si torna stanchi dal lavoro mentre i bambini reclamano
attenzioni: un compito di scuola da finire, un gioco da fare insieme, le avventure/disavventure della
giornata da raccontare a mamma e papà.
Questa è la vita in famiglia, ci sono giorni in cui la si vive con gioia, ce ne sono altri in cui tutto diventa più
difficile …ma poi c’è quel motore sempre acceso che ti fa andare avanti, quel motore è l’amore.
I diversi momenti in cui ci siamo trovati con la coppia di fidanzati assegnata, Giorgia e Roberto, sono stati
molto positivi anche per noi, coppia più anziana. Forse abbiamo dato qualcosa, ma sicuramente abbiamo
ricevuto. L’entusiasmo e le emozioni di una giovane coppia in procinto di pronunciare il SI più importante,
sono diventati benzina per il nostro motore.
Ci eravamo riproposti di potersi rivedere con calma e proseguire nel cammino iniziato, purtroppo poi gli
impegni di tutti hanno allungato i tempi e il covid ha dato la botta finale. Ma ancora oggi pur non essendoci
più trovati formalmente, ci incontriamo per le vie del paese ed è bello quando si incontrano gli sguardi e
ripercorriamo quei momenti di crescita. Bello è anche vedere che i ragazzi sono attivi in parrocchia e con il
loro modo di stare insieme riescono a trasmettere affiatamento e amore coniugale.

Simone e Bernardetta

IL “MIRACOLO” DI UNA VITA CON GIORGIO

Siamo Giancarlo, Isabella e nostro figlio Giorgio della parrocchia di Castelguglielmo. Ci dicono che siamo una famiglia speciale ma noi ci sentiamo una famiglia come tutte le altre.
Torniamo indietro nel lontano 10 febbraio del 1988, quando mi trovavo in un letto d’ospedale, dove mi era appena stata diagnosticata una malattia autoimmune. Ricordo quel giovedì sera quando il primario entrò nella mia stanza e mi confermò la diagnosi, io chiesi subito se avrei potuto avere figli, lui mi guardò e mi disse “nel suo caso i figli non si fanno, ma si adottano”. Guardai Giancarlo che semplicemente mi disse “ nessun problema ne adottiamo uno!” Credo che questa sia stata la dichiarazione d’amore più bella che mio marito mi abbia fatto. Tuttavia passò qualche anno prima di arrivare alla decisione di adottare e il 9 febbraio del 1995, mi trovavo a Lourdes per esaudire un voto fatto da mia mamma (sempre legato alla mia malattia): proprio lì credo che si sia consolidata l’idea dell’adozione. Ci sentivamo pronti ad accogliere anche con il benestare della Madonna. Avevamo le idee chiare: se dovevamo fare questo passo doveva essere verso un bambino che nessuno avrebbe adottato. Dall’associazione ci arrivò una telefonata: “c’è un bambino nato il 9 febbraio 1995 e si chiama Georgi (tradotto) Giorgio”; la sua data di nascita corrispondeva a quel giorno davanti alla Madonna di Lourdes. Partiamo il 6 gennaio 1998 per andare a prendere il mostro piccolo Giorgio, felicissimi dì portarlo a casa. All’ambasciata ci dicono che stiamo per portare a casa un bambino malato: per noi era nostro figlio, se aveva delle difficoltà, insieme le avremo risolte. Finito l’iter dell’adozione (che dura un’ anno) anche l’assistente sociale ci dice che se volevamo, lo potevamo mettere in istituto. Nonostante tutto e tutti, e non è stata una passeggiata, oggi Giorgio è un ragazzo felice e tranquillo con una certa autonomia, si è inserito in diverse associazioni dove trova il suo spazio e noi ci siamo aperti ad un mondo che non conoscevamo. E quella voce “va a casa e adotta “ che la Madonna sembra avermi sussurrato, ha riempito la nostra vita.

Isabella e Giancarlo

I 5 FIGLI DI ENRICO E ALESSIA: OGNUNO UN DONO UNICO!

Se il 2 agosto del 2003, in un caldissimo pomeriggio estivo, don Camillo, quando pronunciò la frase:siete disposti ad accogliere responsabilmente e con amore i figli che Dio vorrà donarvi (…)?”, avesse aggiunto: “e saranno 5”, avremmo sicuramente riso e pensato ad uno scherzo!

Non avevamo un progetto chiaro e definito tanto che vivevamo in un bilocale, ma evidentemente Dio lo aveva su di noi e noi lo abbiamo accettato. 

In questi 18 anni ci hanno accompagnato le preoccupazioni mentre la famiglia cresceva di numero (una casa più grande, il lavoro precario o da ritrovare, l’organizzazione familiare tra scuole, babysitter, attività varie, ecc.) così come la fatica quotidiana, ma anche tante persone amiche, la gioia nei piccoli e comuni avvenimenti di ogni giorno e la Provvidenza. Noi abbiamo contribuito con il nostro impegno e con fiducia nella Provvidenza.

Ogni figlio è un dono speciale, unico e prezioso. Noi, da soli, non saremmo mai stati in grado di pensare un’opera d’arte migliore! Dio ci ha preso per mano durante le stonature e i momenti bui, regalandoci la libertà di ammirare la musica e i colori della vita. 

Enrico e Alessia di Rovigo

A LAMA LE 3 PARROCCHIE IN ADORAZIONE PER LE FAMIGLIE

Nell’unità pastorale di Gavello, Lama e Pezzoli, su proposta del parroco don Luca Busetto si è pensato di vivere un tempo di preghiera a tema, in vicinanza della festa della Sacra Famiglia.
In particolare sabato 8 gennaio alle 16,30 ci si è ritrovati nella Chiesa di Lama Polesine per un’adorazione eucaristica nella quale affidare al Signore tutte le famiglie.
Presenti fedeli di varie età desiderosi di affidare le tante necessità che manifestano le famiglie del nostro tempo.

 

      

La proposta della preghiera di adorazione si ricollega ad un’altra iniziativa precedente. In particolare nel mese di ottobre scorso, tradizionalmente dedicato al rosario, come unità pastorale è stata fatta entrare nelle case di alcune coppie giovani e appena sposate, la statua della Sacra famiglia, fatta realizzare appositamente da don Luca, con l’intento di far riscoprire alle giovani famiglie l’importanza di pregare insieme
Ogni settimana dunque, a turno, una coppia della comunità veniva in chiesa a prendere la sacra famiglia per portarsela a casa, con lo scopo di vivere dei momenti di “preghiera domestica” per tutta la durata della settimana. La proposta ha trovato accoglienza!!!

NOVITA’ PER I FIDANZATI DELLA VICARIA DI STIENTA

Dopo la presentazione del percorso avvenuta il 16 dicembre, partirà in questo mese di gennaio 2022 il nuovo cammino di accompagnamento al matrimonio cristiano per la vicaria di Stienta, con due novità significative.

La prima è che, all’ormai consolidato staff composto da Don Nicola Albertin e le coppie animatrici Franco e Valeria e Pasquale e Simonetta, si uniranno anche altre due coppie guida ovvero Giuseppe e Patrizia ed Ernesto e Marinella.

La seconda novità è che al consueto programma suggerito dal sussidio diocesano con tematiche, suddivise in tre tappe, riguardanti la ricerca del vero amore, l’amore che diventa Sacramento e le sfide dell’amore indissolubile, quest’anno ci sarà l’inserimento, all’inizio del percorso, di un week-end di accoglienza, nello stile dell’esperienza “ALPHA” mirato a creare relazioni e a suscitare domande ed interrogativi sugli aspetti fondamentali della fede in Cristo. Tale fine fine settimana viene gestito da volontari del Servizio diocesano per la Famiglia che seguono specificatamente il progetto ALPHA. La speranza è quella che possa essere anche questo un piccolo aiuto ad una consapevolezza maggiore del valore sacramentale della scelta che si sta per compiere.

Franco Cavallina e Valeria

LOCANDINA CORSO FIDANZATI STIENTA

GIUSEPPE E LORELLA: IL LORO ESORDIO COME ACCOMPAGNATORI DEI FIDANZATI

Siamo Giuseppe e Lorella della parrocchia di Mardimago, genitori di 4 ragazze. Quando ci è stato proposto di fare da coppia guida ad un percorso per fidanzati che si teneva a Rovigo e che sarebbe iniziato ad ottobre di quest’anno 2021, siamo rimasti perplessi, sentendoci impreparati a svolgere un compito così importante. Dopo l’incontro preparatorio, abbiamo deciso di provare comunque questa esperienza, con la convinzione che era il Signore che ci stava mettendo davanti un’altra preziosa occasione per crescere anche noi come coppia.
Ci ha convinti anche il fatto che non si parlasse di un corso ma di un cammino di accompagnamento perché il mettersi in cammino è l’atteggiamento che ci ha sempre contraddistinti come coppia.
Dopo aver conosciuto i fidanzati che hanno partecipato, è cresciuta in noi la consapevolezza che, nonostante i nostri limiti, potevamo comunque donare a loro qualcosa di buono, anche solo attraverso le nostre testimonianze di vita quotidiana. Nel cammino fatto insieme, sono stati molto belli e profondi i momenti delle risonanze e di condivisione ed abbiamo trovato nelle coppie una grande ricchezza che alla fine ha fatto crescere ed arricchito anche noi. Grazie di questa opportunità.

Giuseppe Tiribello e Lorella